Da un'idea nata nel 2019 a un percorso condiviso

Abbiamo costruito yorvenatio partendo da una domanda semplice: come si trasforma la passione per i giochi in competenze reali?

Non ci interessava creare l'ennesima scuola che promette miracoli. Volevamo invece un posto dove chi ama i giochi potesse davvero capire come funzionano — non solo giocarli, ma smontarli, ricostruirli, migliorarli.

Così è nato yorvenatio. Non con grandi investimenti o piani ambiziosi, ma con tre persone che avevano voglia di condividere quello che sapevano fare. E da lì, piano piano, abbiamo trovato la nostra strada.

Momento di sviluppo nel nostro laboratorio

Come siamo arrivati qui

Nel 2019 eravamo solo io, Davide e Chiara. Avevamo lavorato per anni in studi diversi — mobile gaming, principalmente. Qualche progetto andato bene, altri meno. Ma tutti e tre sentivamo la stessa cosa: mancava un ponte tra chi voleva imparare e chi sapeva fare.

Abbiamo iniziato con workshop gratuiti il sabato pomeriggio. Venivano in quattro, cinque persone. Portavamo i nostri laptop, facevamo vedere come si costruiva un gioco semplice, rispondevamo a domande. Niente di strutturato.

Poi qualcuno ha chiesto se potevamo fare un corso vero. Abbiamo detto di sì, anche se non sapevamo bene come. Nel 2020 abbiamo lanciato il primo programma di tre mesi. Dodici iscritti. Alcuni hanno finito, altri no. Ma quelli che hanno finito hanno iniziato a lavorare davvero nel settore.

Da lì è cambiato tutto. Non nel senso che siamo diventati famosi — ma nel senso che abbiamo capito cosa funzionava. E cosa no.

Quello in cui crediamo davvero

Non abbiamo una lista di "valori aziendali" stampata sul muro. Ma ci sono alcune cose che facciamo sempre, e altre che non facciamo mai. Eccole.

Pratica sopra teoria

Puoi leggere mille libri sui motori di gioco. Ma fino a quando non hai passato ore a debuggare un problema di collisione alle tre di notte, non hai capito davvero come funzionano le cose. Nei nostri corsi si mette mano al codice dal primo giorno.

Onestà sulle aspettative

Non promettiamo lavori garantiti o stipendi a sei cifre. Il settore mobile è competitivo. Alcuni dei nostri studenti trovano posizioni belle subito, altri ci mettono mesi. Quello che possiamo promettere è che uscirai con competenze vere e un portfolio decente.

Supporto che continua

Quando finisci il corso, non sparisci dalla nostra vita. Abbiamo un gruppo dove gli ex-studenti continuano a fare domande, condividere progetti, chiedere feedback. Alcuni tornano anche per tenere workshop loro stessi. È diventata una piccola comunità.

Chi tiene in piedi tutto questo

Siamo cresciuti un po' da quei primi workshop del sabato. Ma non troppo — ci piace rimanere piccoli abbastanza da conoscere ogni studente per nome.

Ritratto professionale di Luca Farinelli

Luca Farinelli

Coordinatore didattico

Dieci anni tra Unity e Unreal, principalmente su progetti mobile. Ha lavorato su tre giochi che hanno superato il milione di download. Oggi passa più tempo a spiegare che a programmare — ma gli piace così.

Ritratto professionale di Elena Torricelli

Elena Torricelli

Responsabile framework tecnici

Specializzata in ottimizzazione e performance. Se un gioco gira male su dispositivi Android vecchi, è lei che trova il problema. Insegna la parte più tecnica dei nostri corsi — quella che spaventa all'inizio ma che poi diventa la più utile.

Come funziona il nostro metodo

Non è complicato. Partiamo dal generale e andiamo sempre più nel dettaglio. Quello che conta è che ogni studente costruisca qualcosa di suo dall'inizio alla fine.

Panoramica dei framework mobili disponibili

Panoramica dei framework

Prime due settimane: guardiamo i principali motori per mobile — Unity, Unreal, Godot, Cocos2d. Non li studiamo tutti, ma capisci quando usare uno invece dell'altro. E soprattutto, quale si adatta meglio al tuo stile di lavoro.

Sviluppo pratico di un prototipo funzionante

Costruire il primo prototipo

Mese uno e due: ogni studente sceglie un'idea semplice e la sviluppa. Non deve essere originale — anche un clone di Snake va bene. L'importante è che alla fine funzioni davvero su uno smartphone. Qui capisci tutti i problemi che non immaginavi: touch input, orientamento schermo, gestione memoria.

Fase di ottimizzazione e test su dispositivi reali

Ottimizzazione e test reali

Mese tre: prendiamo il prototipo e lo facciamo girare su device vecchi. Uno smartphone del 2018 con 2GB di RAM ti insegna più di qualsiasi tutorial. Impari a profilare, a trovare i colli di bottiglia, a fare compromessi intelligenti.

Portfolio e preparazione

Ultime settimane: mettiamo tutto insieme in un portfolio presentabile. Non solo il gioco finito, ma anche documentazione, scelte tecniche, problemi risolti. Questa roba conta molto quando vai a un colloquio. E ti aiutiamo anche a preparare il modo di parlarne senza sembrare insicuro o troppo spavaldo.